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Titolo: La gioia di educare
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Autore: Paolo Crepet
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Editore: Einaudi
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Anno: 2008
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Pagine: 407
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Prezzo: 13.50 €
Avevo
appena comprato questo libro e iniziato a capire quanto mi interessasse questo
argomento quando ho letto l’articolo sul giornale che annunciava l’incontro con
l’autore venerdì 17/10 proprio qui a Mirandola: Crepet avrebbe parlato del suo
libro “L’autorità perduta” (Einaudi, 2011). Ovviamente sono andata alla conferenza
e sono stata felice di vedere la stanza piena di gente tanto da dover rimanere
in piedi per tutto il tempo. Paolo Crepet, infatti, mi ha aperto gli occhi, mi
ha fatto riflettere. Il libro di cui vi scrivo qui è una raccolta di tre suoi
volumi: “Non siamo capaci di ascoltarli”, “Voi, Noi”, “I figli non crescono
più”. Tutti quanti affrontano i problemi dell’educazione dei figli, raccontando
in modo duro, senza scontarci niente, gli errori che si fanno giornalmente spesso
ritenendo erroneamente di essere nel
giusto e di agire per il loro bene. Fa capire molto bene quali siano le
problematiche più serie che si dovrebbero affrontare: cercare di dare più
libertà e autonomia ai figli dando loro la giusta dose di stima e coraggio per
affrontare la vita, senza tenerli sotto una campana di vetro per non farli
stare male o essere tristi, ma piuttosto accompagnandoli nel loro cammino
aiutandoli solo se necessario. E ovviamente spiega quali sono due parole chiave
nell’educazione: ascolto e comunicazione. Crepet scrive più e più volte che non
ha senso vivere nell’era di Internet, Facebook, YouTube se poi non riusciamo a
comunicare con le persone che sono nella
stanza a fianco alla nostra. Attraverso numerosi esempi che vengono riportati,
tra l’altro, capiamo quanti riscontri positivi abbiamo nel momento in cui gli
educatori vanno incontro e ascoltano i ragazzi. Un altro tema fondamentale che
affronta è l’educazione nelle scuole: limitata, triste, povera. Non abbiamo una
buona educazione scolastica, le risorse alle scuole vengono tagliate e Crepet
ci aiuta a indignarci per questo problema e ci fornisce buoni suggerimenti per
un possibile miglioramento. Non si può dire che i ragazzi non hanno voglia, non
hanno interessi, guardano programmi sbagliati, stanno ore davanti alla play
station: chi decide il palinsesto alla tv? Che alternative offriamo ai ragazzi
durante il pomeriggio affinchè non stiano per ore muti davanti a uno schermo? Tantissimi
anche i casi di cronaca che vengono riportati come esempi e che ci fanno capire
quanto si è lasciato correre in questi anni, quanto bisogna recuperare, quanto
ci sia da lavorare. Con i libri, e dal vivo venerdì, almeno a me personalmente,
ha fatto venire voglia di provare a prendere la giusta direzione, di
migliorarmi, di mettermi alla prova. Penso che questo libro sia un ottimo aiuto
(nonostante sia di qualche anno fa è estremamente attuale) per tutti coloro che
sono o saranno genitori, ma anche per professori, sindaci, capitani di squadre
sportive, chiunque abbia a che fare con l’educazione dei ragazzi. Ragazzi che
saranno il futuro di questo Paese, che formeranno le famiglie di domani. Ci
vuole coraggio, si può essere terrorizzati ma bisogna provare a cambiare le
cose: solo così potranno esserci dei risultati. Crepet ci parla di una scuola
per genitori, creata in una provincia italiana, e penso che non sia così
assurdo, perché educare è probabilmente la cosa più difficile che esista e come
in tutte le cose difficili non bisogna avere paura di chiedere aiuto. Non è il
mondo che sta peggiorando, sono le persone che hanno cambiato atteggiamento, e
bisogna fare al più presto un’inversione di rotta. Dovrebbero essere
organizzati più spesso incontri di questo tipo e mi piacerebbe vedere pieno il
Palazzetto la prossima volta.
Articolo pubblicato sul numero n. 19 di Ottobre 2013 del periodico "Indicatore mirandolese" di Mirandola (MO).