mercoledì 16 luglio 2014

Tempi di attesa...

Per me i giorni di ferie che passo in vacanza al mare iniziano con la lettura del quotidiano "La Repubblica". Dopo colazione niente di meglio che starmene al sole e sembrare un'intellettuale leggendo un giornale.. :-)
Sul numero uscito il 6 luglio di quest'anno ho letto un articolo che parlava di acquisti on line, in particolar modo di acquisti di libri sul sito di "Amazon".
Un trafiletto in basso diceva che l'obiettivo del colosso digitale per il 2018 è quello di arrivare ad effettuare le consegne, tramite dei droni, entro trenta minuti.
Mi è venuta la pelle d'oca.
Per carità, non sono contraria alla tecnologia, anzi, penso sia fondamentale per farci vivere più comodamente e meglio. Ma in questo modo dove va a finire la trepidante attesa che ci fa desiderare qualcosa ancora di più?
In mezz'ora potrei avere quello che voglio?
Il mondo del "tutto e subito" non mi piace, non fa per me. E tutta quella storia della volpe e del piccolo principe che abbiamo letto? Forse non c'è più nessuno che legge quel libro.. forse non ci sarà più nessuno che ricorda com'era arrivare alla libreria del paese quando avevi deciso di comprare un libro, entrare e chiedere tutta contenta il volume per sentirsi dire: "no, non ce l'ho qui..." - Paura, panico, delusione - "..se vuoi te lo mando a prendere ma serviranno circa quattro giorni". Ok, così va bene. Tutto torna perfetto. Lo prenoti, esci e semplicemente aspetti. Pensi già a come sarà, ti chiedi se ti farà ridere o piangere, come lo avranno fatto finire.
Il quarto giorno sarà sicuramente un giovedì quindi dovrai aspettare un giorno in più. E il giorno dopo ti catapulti fuori dall'ufficio, arrivi in libreria, lo prendi in mano e sfogli un secondo le pagine.. come se dovesse sprigionare chissà che cosa.
Ovviamente inizi a leggerlo subito, in macchina, per poi fermarti dopo due o tre pagine  perche' lo devi leggere comodamente. Quindi torni a casa e ti butti sul divano e divori le prime cento pagine prima di cena.
Mi piace aspettare anche per l'uscita di un film.. gli ultimi giorni sono davvero un dolce supplizio e assapori al 100% il momento in cui si spengono le luci.
A me batte ancora il cuore più forte per queste cose e non saprò come spiegare ai miei figli queste sensazioni se per loro, invece, il massimo dell'attesa sarà come quella di una partita a Candy Crush.
La tecnologia aiuta ma dovremmo usarla più in campo scientifico e medico, non per rovinare le cose belle che le nostre passioni ci fanno sentire.